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Archive for the ‘motion capture’ Category

Cari geek vicini e lontani (cit.), leggetevi questo articolo su wired e compiacetevi.

E’ nata la prima via intitolata a un’account twitter: @arjanelfassed tweetstreet, nome di una strada in un campo profughi palestinese.

SI tratta di un’iniziativa a scopo umanitario del sito Jouw Eigen Straatnam, che fa pagare 100 euro per intitolare ciascuna delle 200 strade nel campo profughi di Askar, e poi devolve il ricavato alla “Palestinian Child Care Society”, per finanziare attività culturali e ricreative dopo-scuola per i 1000 bambini che si trovano là.

Il proprietario dell’account twitter, Arjan El Fassed, ha dichiarato che “intitolare la strada al mio account Twitter è un’azione simbolica per creare un contatto online e offline con i bambini di Askar”. E, aggiungo io, per creare un bell’effetto virale attorno ad un’iniziativa sicuramente meritoria. Bravo.

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Ho il fondato sospetto che il futuro, sia della tecnologia che della comunicazione, ci riservi parecchie sorprese sul fonte dell’interazione dell’uomo con il mezzo; nel senso che comunicheremo a gestacci con device e con la pubblicità (cosa che peraltro già spesso facciamo con gli spot TV): comunicazione non verbale sì, ma anche non tecnologica, almeno dal lato dell’utente e per questo ad alta tecnologia.

Fatto il pistolotto iniziale che sembra che dica cose intelligenti, provo a farmi capire.

Assunto 1: i videogiochi sono il mercato probabilmente più interessante del mondo, in termini di fatturati. La vendita di videogiochi è stimata nel mondo 32 miliardi di dollari (2008) – sorpassando significativamente il valore del mercato delle vendite dei DVD, complici un po’ la pirateria e un po’ l’arrivo dei Blu-Ray (dati GfK International).

I videogiochi hanno dunque rappresentato un 53% del valore del mercato di “home entertainment” (ma in Italia e in Spagna siamo già al 67%) e nel 2009 potrebbero salire a sfiorare il 57-58%.

Questo implica un forte interesse a fare, interagire (confermato dal successo di Internet, altro strumento di azione / interazione).


Assunto 2: Il leader dei videogiochi è la Nintendo Wii, che da sola ha fatto salire del 20% il valore del mercato dei videogiochi.

Ed è un successo interessante – tutto motivato dall’interfaccia, la più semplice possibile: il nostro corpo. Fare le cose come siamo abituati a fare senza dover imparare meccanismi, linguaggi di comunicazione diversi, banalmente imparare quale tasto va schiacciato quando.

Il tema delle interfacce “naturali” in realtà data da un passato abastanza remoto. I lavori di Vincent John Vincent , recentemente ospite in Italia di “Meet the Media Guru” sono stati pionieristici, con installazioni – (necessariamente complesse, all’epoca) con cui si interagiva solo col movimento del corpo e successivamente con lo sviluppo commerciale di una serie di tecnologie e applicazioni di Gesture Recognition.

Oggi, la tecnologia è cambiata, al punto che con semplici softwarini gratuiti si può usare una pera, una banana o uno spazzolino da denti per giocare con il proprio computer (purchè dotato di una webcam…  il software lo scaricate qui e il video che trovate sul sito camspace.com vi fa capire il potenziale).

Un prodotto come Surface di Microsoft, un tavolo interattivo su cui si opera semplicemente muovendo le mani, è un grosso passo verso la diffusione di questo tipo di applicazioni: ho avuto la fortuna di provarlo e sono sicuro che le opportunità di comunicazione innovativa – a cominciare da materiali e installazioni Punto Vendita – sono notevoli.

Un approccio all’interazione che, tra l’altro, si sta facendo strada persino all’interno del più comunicativo tra gli elettrodomestici (la TV), come si può vedere dal filmato della Televisione comandata da applausi e gesti.  

In tutto questo esiste dunque uno scenario di opportunità – dove le persone che oggi fruiscono più o meno passivamente del nostro sito internet potranno domani interagirci attivamente, attraverso movimenti delle mani o del corpo – e l’interazione, lo sappiamo, significa engagement. Significa attenzione data alla marca, memorizzazione, significa quella comunicazione innovativa che le aziende stanno con forza chiedendo ai loro consulenti.

Certo, non si esaurirà tutto qui, e sono mille le altre proposte di Geek Advertising che dovremo sfornare… ma questo mi sembra un bel campo da cui iniziare. Se mi vedete agitare davanti al computer non preoccupatevi: sto solo testando un’interfaccia (se però urlo anche… vuol dire che sto mandando a quel paese via Skype quel rompiballe del mio amico Arturo…)

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