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Il Superbowl, l’evento sportivo più visto dagli americani, è stato contraddistinto da un imbarazzante blackout allo stadio durato una mezz’oretta.
Data l’enorme attenzione data dagli investitori pubblicitari a questo spazio, negli ultimi anni le truppe cammellate dei Social Media sono state poste pesantemente a presidio dell’evento, per cercare di fare un po’ di comunicazione senza acquistare i costosissimi spazi pubblicitari.
Insomma, le forze d’elite dei Social sono state schierate, pronte a twittare, a paracadutare status su Facebook e a occupare militarmente il second screen, mentre il primo era occupato dai pubblicitari.

E quando si sono spente le luci ( per il blackout)…

Complimenti per la rapidità di riflessi (e all’aver predisposto un team creativo in presa diretta) a Duracell e a Oreo (perché i biscottini si possono inzuppare anche al buio) 🙂
Qui trovate un dietro le quinte della trovata social di Oreo:  Behind The Scenes Of Oreo’s Real-Time Super Bowl Slam Dunk
E un premio di consolazione anche ad Audi, che si è offerta di inviare un po’ di LED per riaccendere il logo Mercedes nel Superdome…
Anche altre marche hanno cercato di cogliere al volo l’opportunità, ma con risultati decisamente inferiori. Qui trovate un’altra serie di esempi.

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Cito quanto scrive il geek fellow Roberto: “IMHO questo sarà uno dei trend emergenti dei prossimi anni. Sviluppare app o eco sistemi app+sito+hardware+social che diano una experience diversa all’uso dei prodotti, probabilmente attraverso la Gamification”.
Mettici l’internet of things che da diverso tempo ha già un piede nella nostra porta.
Mettici il surplus cognitivo che l’approccio ludico porta con sé.
Il risultato è che gli oggetti che ci portiamo addosso sono talismani che ci mettono in contatto con la dimensione digitale, che aumenta di contenuti e attività la nostra vita reale. L’oggetto stesso è una leva narrativa, in cui noi siamo i co-protagonisti reali e digitali.
Come Nike Fuel Missions: un sistema di gamification e storytelling per il NikeFuel Band.
Sarà una deformazione da copywriter, ma io ci vedo una nuova categoria narrativa: il fitness storytelling o fitness telling.
L’attività fisica dagli albori di nike+ ha dimostrato di possedere un grande potenziale per inserire gli utenti in una dinamica antagonistica tipicamente narrativa. Una dimensione sublimata, certo: nel senso che gli utenti si “facevano il loro film” (nella loro testa) di sfide con gli amici.
Con Nike Fuel Missions la trama di infittisce: il plot narrativo non è più soltanto sublimato, è proprio reale. Scritto dai creativi e interpretato dagli avatar digitali dei testimonial, assieme a te, nel mondo reale. E’ una forma di storytelling interattivo in realtà mista.
Godetevi il video:

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Prendo spunto da questa segnalazione del fellow geek Roberto, per togliermi il cappello di fronte a un grande esempio di campagna stampa aumentata. O CinePrint, come recita l’intestazione del video.Nessun pensiero strategico, se non quello di posizionare la nuova Lexus come “WOW” (Stunning, appunto). E un co-marketing con l’edizione iPad di Sports illustrated (su cui è presente il video con cui aumentare la pagina stampa).
Anzi, questa interazione tra magazine cartaceo e digitale, forse, è proprio la vera innovazione geniale.
Insomma, ecco il video: tenetevi la mascella.

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Innovativa iniziativa di crowdsourcing –  in realtà, pretesto per fare un po’ di buzz – non è pensabile che un progetto condiviso di un furgone per le consegne, grazie al suo potenziale “sociale” possa davvero aumentare vendite e fatturati…
Il protagonista è Domino Pizza, non nuova a interessanti progetti digitali e sociali (ad esempio il progetto di aprire un negozio sulla Luna o lapizza crowdsourced).
L’altro player importante è Local Motors – un’azienda di automobili open source. Suona un po’ una follia e forse lo è ma questa azienda permette alle persone di progettare nientepopòdimeno che un’automobile.
Poi se il popolo apprezza il progetto, questa viene davvero messa in produzione. E, in effetti, un veicolo (la Rally Fighter) è effettivamente acquistabile… o meglio è acquistabile l’esperienza di costruirsene una presso la fabbrica di Local Motors, al modico prezzo di 74,900$.
Mettendo insieme i due player si ottiene un concorso per chiedere alle persone di progettare il perfetto automezzo per la consegna a domicilio delle pizze.
Seguono un paio di video di spiegazione e approfondimento. Enjoy.

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Intelligente: per promuovere il nuovo film dell’A-Team, il gioco si fa duro su Google Earth.. 🙂
L’idea è di giocare a guidare il furgone dell’A-team all’interno di uno scenario preso da Google Earth.
Bell’esempio di uso creativo della tecnologia, direi Geek Advertising.
Adesso il giochino non funziona più, ma fortunatamente è rimasto il video.
Quanto all’A-Team: a volte ritornano. :-S

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Immagino che abbiate già sentito parlare di Iron Sky, un immaginifico e allucinatorio film di fantascienza basato sull’idea che i nazisti si sono rifugiati sulla Luna… e adesso ritornano :-)In realtà l’idea forte di base è stata quella di ricorrere al finanziamento popolare, per rendere possibile la realizzazione del film.

Progetto che ha avuto successo, visti i soldi raccolti (comunque una parte piccola – anche se significativa – del budget totale)  e che il film è stato prodotto e distribuito (sotto, il trailer).

E soprattutto visto che non solo ha aiutato a trovare i finanziatori veri ma che ha permesso di costruire un buzz in rete che ha contribuito a rendere una specie di mito questa pellicola.

Parte adesso una seconda fase di fund rasing, con lo “sneak peek”.

Contenuti esclusivi a disposizione di chi ha aderito… e il prezzo è a discrezione degli utenti, pagate quel che volete (suggerito 3 euro).

Per un approfondimento sui benefici del crowd funding nel cinema, leggete qui: http://www.hollywoodreporter.com/news/berlin-2012-expert-panel-talks-289293

A questo punto però, non posso esimermi dal citare anche l’autarchico prodotto della cinematografia italiana “Fascisti su Marte” 🙂

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Molto bella, anche se andrebbe vista dal vivo per giudicare 🙂
Empreinte, produttore francese di lingerie, per l’apertura del flagship store a Parigi ha realizzato una vetrina davvero particolare – un ologramma notturno, una modella che appare e scompare… molto geek advertising.
Peccato che l’azienda abbia il sito under construction… (ma ancora esistono, ‘ste cose?)

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Se dovete scegliere uno e un video soltanto sui Social Media da mettere nella vostra lezione / presentazione, quest’anno dovrà essere questo 🙂
Musica coinvolgente e incalzante, infografiche e grafici animati, grandi verità che arrivano come un pugno, numeri e statistiche. Tutti i killer ingredients che un video sui Social Media deve avere ci sono.
Social Media Revolution redux. Il migliore

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Nei supermercati giapponesi fanno la loro comparsa casse che riconoscono i prodotti senza bisogno dei codici a barre.
Un passo in avanti di una tecnologia che già è comparsa da tempo (in forma un po’ sperimentale) sui cellulari, e che promette di farcene vedere delle belle…

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Visto che Pinterest è (ancora?) al centro di molte attenzioni da parte di agenzie e aziende, che cercano di capire se e come usarlo a fini di marketing, penso possa essere di vostro gradimento questo breve filmato…

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