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Posts Tagged ‘geolocation’

Roberto mi ha battuto sul tempo. Quindi lo linko. A Milano si iniziano a notare i primi (vedi foto) esempi di proximity marketing geolocalizzato. Su Foursquare. Speriamo non sia solo un giochino, ma un inizio.

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UberGeek questa iniziativa di TomTom: poter scaricare (a pagamento) sul tuo dispositivo le voci di Star Wars per le indicazioni vocali. Divertente anche il minisito web in cui scegliere da che lato della forza stare. Godibilissimo, ovviamente, lo spot che vedete qua sopra. Se lo fanno anche per iPhone, la voce di Darth Vader me la compro subito. Sarà anche il lato oscuro, ma James Earl Jones è sempre lui, eh.

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Vi saluto per queste sudatissime vacanze con un video molto gustoso.

Si tratta di Twittaround, primo esperimento di applicazione in realtà aumentata che utilizza la bussola digitale dell’iPhone 3GS.

In pratica, punti il tuo iPhone in una direzione, e ti compaiono i twit che sono stati scritti in quella zona.

Una versione AR di twittervision, che dobbiamo gustare come antipasto prima della scorpacciata di settembre. Ovvero, quando uscirà il firmware 3.1 dell’iPhone, che – è stato dichiarato – avrà embedded delle API per la realtà aumentata.

Ah, one more thing… godetevi anche il video di questo “augmented ID” realizzato dai maghi di The Astonishing Tribe: e pensate a che creatività si potrebbero inventare avendo a disposizione un’API di face recognition su un dispositivo mobile.

Advergame, applicativi mobili, mashup: per i creativi geek il divertimento au(g)menterà di brutto.

Buone vacanze!

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Da anni seguo con interesse lo sviluppo dei siti per trovare l’anima gemella (chiamiamoli così). Nati quando per me era ormai troppo tardi, li seguo esclusivamente per interesse professionale – visti anche i fatturati appetitosi che sono in grado di generare.

Su questo fronte ne vedremo comunque ancora delle belle: dopo infruttuosi tentativi da parte di arditi pionieri partiti quando la tecnologia ancora non c’era, l’arrivo di quei fantastici strumenti chiamati smartphone, appaiati all’Internet Mobile, al GPS e a diavolerie come Latitude sta portando l’acchiappo geolocalizzato alla portata di qualsiasi geek – almeno in teoria.

Affiancandosi ai già esistenti software per iPhone e simili che ci permettono di trovare la farmacia o il ristorante più vicini a noi e di portarci lì passo per passo, servizi di matching location based, potranno permetterci di effettuare la ricerca basandosi (anche) sulla prossimità delle persone. 

Potremo, sorseggiando un chinotto in Piazza del Duomo, vedere se per caso c’e’ una qualche bionda che ama leggere Pennac e giocare a tennis che, essendo nelle vicinanze… e usare Goggle Maps e navigatore satellitare per incontrarci sulla stessa mattonella, senza bisogno di garofani rossi all’occhiello per riconoscerci.

Fatta questa (secondo me è solo questione di poco) e sfruttando il successo che questi servizi avranno,  il prossimo passo sarà quello di fare robe più serie e usare la geolocalizzazione per stimolare anche marketing e business di aziende più mainstream/tradizionali. 

Il problema più grosso sarà però quello dei modelli di business che al momento latitano. 

Sarà qui che dovrà entrare in gioco la creatività strategica, trovando modo di usare la mia posizione, il mio profilo, e facendo un matching non con un’anima gemella ma con un’offerta commerciale potenzialmente compatibile – il tutto senza essere intrusivi. 

Il che non mi pare una sfida facile, ma d’altro canto sarà una sfida ineludibile nello sviluppo di quella branca della comunicazione che lavora sul punto vendita e la relazione/fascinazione con il consumatore. 

Una disciplina fino a ieri snobbata ma che, un po’ sotto traccia, sta rapidamente crescendo nell’interesse delle aziende e delle agenzie, visti i risultati che può portare e i budget che le aziende cominciano a mettere a disposizione per questi strumenti. Un campo, tra l’altro, tra quelli a più alta opportunità di impiego di tecnologie avanzate e straordinarie per la comunicazione…


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