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Posts Tagged ‘consulente’

Se dovete scegliere uno e un video soltanto sui Social Media da mettere nella vostra lezione / presentazione, quest’anno dovrà essere questo 🙂
Musica coinvolgente e incalzante, infografiche e grafici animati, grandi verità che arrivano come un pugno, numeri e statistiche. Tutti i killer ingredients che un video sui Social Media deve avere ci sono.
Social Media Revolution redux. Il migliore

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Una cintura che, in modo facile e veloce – con un semplice (ancorché evocativo) movimento pelvico ci permette di geolocalizzarci, di dare un like, di facebook – socializzare in un punto vendita in mobilità molto mobile…
La Likebelt è un progetto Open Source e ve la potete costruire da soli seguendo le istruzioni contenute sul sito: http://likebelt.com/
Scherzi a parte, aspettiamoci nei prossimi anni un fiorire di braccialetti e altri oggettini hardware che interagiscono coi social, a partire dai cellulari con NFC o simili…
Dato che il cellulare Android con NFC io ce l’ho (Nexus S) quasi quasi me ne faccio una, tanto il saldatore lo so ancora tenere in mano… se lo faccio davvero, vi aggiorno.

Enjoy

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Brillante uso di Twitter per il business.
H&M ha usato un “Promoted Trend” per promuovere il lancio della collezione “Versace at H&M“.
Usando l’hashtag #beatVersaceQueue, 20 fortunati vincitori hanno potuto avere il lusso di una sessione di shopping privata, in anteprima, per 10 lunghissimi minuti (per tutti gli altri, awareness & engagement)…
…battendo l’inevitabile (?) rissa all’apertura delle porte il 17 Novembre 😉 visto che ci si attende che questa collezione vada immediatamente esaurita… date un’occhiata alle istruzioni poste sul sito… :-S
Naturalmente c’è stata anche l’integrazione su Facebook… ed ecco le istruzioni per la Twitter promo:
We are giving 20 lucky winners the chance to beat the queue and shop The Very Best of Versace for H&M on 17th November before anyone else. 1 winner per store will be selected to have a special 10 minute allocated time before the stores open to the rest of the public at 8.50am.
For your chance to win, follow us on Twitter @hmunitedkingdom using the hashtag #BeatVersaceQueue and your preferred store. In 140 characters tell us why you would like to be the first to shop The Very Best of Versace for H&M collection?
The winners will be selected by 16th November.
Terms & Conditions
Only 1 winner per store, please state your preferred store as travel and accommodation is not provided by H&M. Shopping guidelines still apply to winners with a maximum limit of one piece of each item per customer. For full details on how to shop, visit hm.com.

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Su cui puoi giocare e fare le corse.
Accumulare punti.
Gamificationare, insomma 😉 sfruttando in 3D i contenuti Social della tua pagina Facebook.

Interessante idea, questa di Social Network Racer (purtroppo a me ci mette un sacco di tempo a caricarsi, quindi è anche una prova di pazienza)… e si vince un viaggio a Tokyo per partecipare all’anteprima dell’ultima Toyota.

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Ammesso e non concesso che le persone vogliano davvero “interagire” con i prodotti (e di questo parlerò in un mio prossimo articolo), allora questo è un buon esempio.
Cadbury, notissima azienda di confectionery e snack ha utilizzato un software di realtà virtuale (Blippar) per trasformare le proprie barrette in giochi per lo smartphone, in un classico esempio di Geek Advertising.
Vista la voglia di giocare (quella sì, incontestabile) delle persone – ben dimostrata in ultimo da prodotti come Angry Birds, tanto per fare un esempio – ha molto senso affrontare la strada dell’advergaming o se volete fare più i fighi, della Gamification.
La domanda è: che impatto ha giocare con una barretta di cioccolato sul business della detta baretta? Un effetto di branding? Di creazione di simpatia e quindi in un qualche modo, di preferenza, esclusività del consumo, di una maggiore frequenza di acquisto….?
Vale la pena di fare questa operazione sperando che qualcuno acquisti qualche barretta che altrimenti non avrebbe comprato, per il puro gusto di provare i vari giochini?
Di certo il mantra che ci ripetiamo da decenni è che più tempo la gente passa con gli occhi e la testa sul nostro prodotto, meglio è per il business.
D’altra parte, visti anche i budget, sicuramente non paragonabili a quelli dell’adv, fare un po’ di sperimentazione, buttare un po’ il cuore oltre l’ostacolo e fare un po’ di stranezze può essere una buona idea, anche dal punto di vista business. Se vogliamo, definiamola “creatività”.
Anche perché le sorprese, per definizione, non si sa mai da dove possono venire.

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E ora, un post prandiale, dedicato all’advertising.
Dove si vede un robot frustrato, un paio di laser e un hamburger…
Il concetto, un po’ criptico, è che questo è un panino fatto a mano, non a macchina…
If machines can’t eat it, machines shouldn’t make it. Introducing the new Hand-Breaded Chicken Fillet Sandwich at Carl’s Jr.
In omaggio, accludo anche il “Come l’hanno fatto”.
Enjoy.

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Singolare operazione di Ballantine’s – un tatuatore e un tatuaggio con un QR Code. Il primo tatuaggio animato, in realtà aumentata. Sicuramente molto geek.
Al di là della trovata creativa, il progetto è parte di un’operazione più ampia,  di partecipazione al mondo di creativi che hanno cose da dire.
Centrato sulla pagina Facebook di Ballantine’s.
Il prossimo appuntamento è oggi alle 15.00: 45 R.P.M. un graffiti artist, interagirà in stream con il pubblico dalla pagina FB.

Qui sotto il video del tatuaggio.

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Ho deciso che questa sarà la settimana del QR Code, o qualcosa del genere.
Oggi un bell’esempio, proveniente dalla Miami Ad School per Victoria’s Secret.
Come dire, evocativo.

 

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Ma solo in Brasile. E solo negli Internet café.

Per promuovere un profumo, si fa un accrocco tecnologico per far provare la fragranza attraverso i banner, che da virtuali si fanno tangibili… e soprendono il target 🙂

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Ancora a parlare di Pringles, questa volta di un progetto internazionale, un’app per iPhone e Android: Pringles Crunch Band.
L’app non è terribilmente innovativa, è semplicemente un…simulatore di strumenti musicali, ci potete far finta di suonare la chitarra elettrica etc.Ed eventualmente postare le vostre prodezze musicali su Facebook (of course).
Abbastanza basica, ma può avere un qualche senso per fare un po’ di casino con gli amici, ognuno con uno smartphone e quindi uno strumento diverso (altamente raccomandabile accompagnare il tutto con copiose quantità di birra, per ridurre le aspettative).
L’idea interessante (dal punto di vista marketing più che da quello dell’utente) è che inizialmente sull’app sono disponibili solo pochi strumenti.
Scansionando con lo smartphone i barcodes sulle confezioni di Pringles si possono però sbloccare altri strumenti. Legando quindi un po’ di più l’app con il prodotto e le vendite.
Non che sia convinto che questo farà vendere molti più tubi di snack, ma ho sempre più forti dubbi su app che fanno un generico “branding” restando molto, troppo staccate da marca e prodotto… (per capirci: quelle che lo sviluppatore potrebbe vendere sostanzialmente uguali ad un’altra marca in un’altra categoria merceologica).
Se mi promettete di mandar giù due o tre birrette prima di guardarlo, vi allego anche il video di presentazione dell’app…e il “rocktutorial” (mah).

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