Vi segnalo un progetto che mi ha lasciato a bocca aperta: We Tell Stories. Come vedrete, è l’iniziativa con cui l’editore Penguin intende promuovere la sua sezione di “Digital Fiction”.
Ora, chi mi conosce sa che già l’espressione “Narrativa Digitale” è in grado di procurarmi un piacevole turgore alle sinapsi. Ebbene, vi assicuro che di fronte a questo progetto uno come me arriva dritto all’orgasmo intellettuale.
Come recita il pay-off, si tratta di “sei autori. sei storie. sei settimane”. Risultato: sei deliziosi mash-up di scrittura e tecnologie digitali che portano il marketing editoriale e il viral marketing in genere “to the next level”. E’ da qualche anno che mi arrovello a studiare e a parlare in università di convergenza virtuosa tra marketing e cultura, ma una cosa così non l’avevo mai vista. Un inaspettato piacere, che spero riceverà i meritati riconoscimenti nei premi che contano.
Divertitevi a seguire il gioco intellettuale dei sei autori, ognuno si concentra su un aspetto del digitale, e lo utilizza in maniera assolutamente pertinente alla storia che vuole raccontare. Information aesthetics, live blogging, google map, scelte multiple, scrittura interattiva, micro-blogging: ce n’è davvero per tutti i gusti. Il mio preferito? Senza esitazioni, Charles Cumming con il suo The 21 Steps: una storia che si dipana seguendo gli spostamenti del protagonista su google map. Un viaggio letterario e geografico che porta il lettore in una dimensione che Joyce avrebbe probabilmente adorato per il suo Leopold Bloom, se avesse avuto a disposizione la mappa google di Dublino.
Un godimento, vi dico. E sapete la cosa che mi ha fatto godere di più? Che non l’ho scoperta su internet in qualche blog geek. Mi è arrivata con il più tradizionale dei passaparola, da una persona che non mi sarei (quasi) mai aspettato. Digital divide will soon be a thing of the past, folks!
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